Orvieto
Una passeggiata nella storia
Il percorso di trekking urbano “a mezz’aria” si snoda per cinque chilometri lungo tutta la Rupe di Orvieto e permette di toccare realmente con mano la consistenza del masso tufaceo su cui si è sviluppata la città offrendo molteplici visuali panoramiche in direzione di tutti i punti cardinali.
Cinque i punti di accesso: Madonna del Velo, Porta Vivaria, Porta Rocca anche detta Porta Soliana, Palazzo Tiberio Crispo e il parcheggio dell’ex Campo della Fiera.
Nel tratto tra la chiesa della Madonna del Velo e Porta Vivaria, dove si trovano gli antichi resti della porta medievale detta anche dello Scenditoio, si può incontrare la Chiesa del Crocefisso del Tufo, una cappella rupestre con un crocefisso intagliato nella roccia vulcanica probabilmente risalente al XVI secolo. Da qui si può raggiungere la Necropoli etrusca del Crocefisso del Tufo che prende il nome proprio dal gioiello custodito nell’antica chiesetta oggi visitabile per gruppi organizzati su prenotazione.
Proseguendo da Porta Vivaria ci si imbatte nella Grotta della Fungaia, un enorme cavità artificiale originariamente sfruttata come cava di pozzolana e successivamente per la coltivazione dei funghi. Passando sotto il pozzo di San Patrizio, il Tempio etrusco del Belvedere e la Fortezza Albornoz si arriva nella zona delle Piagge dove è possibile vedere sia i resti del tracciato medievale selciato che univa la parte orientale della Rupe con la Valle del Paglia sia la galleria della funicolare che collega Orvieto con la stazione ferroviaria. Nella stessa zona anche i resti della piccola chiesa seicentesca della Madonna della Rosa.
La Grotta dei tronchi fossili, come la Grotta della Fungaia visitabile su prenotazione per gruppi organizzati, è la principale attrazione che si trova nel tratto in direzione di Palazzo Tiberio Crispo, l’edificio rinascimentale disegnato da Antonio da Sangallo il Giovane, il progettista del pozzo di San Patrizio. Si tratta di una cavità artificiale dove sono presenti resti di alberi e vegetazione risalenti a 350.000 anni fa successivamente ricoperti da materiali vulcanici provenienti dalle eruzioni del sistema vulcanico Vulsino di circa 320.000 anni fa. Le eruzioni li hanno inglobati senza distruggerli completamente e di alcuni è possibile notare perfino gli anelli di accrescimento.
Continuando il percorso si incontra la Necropoli etrusca di Cannicella risalente al VI-IV secolo a.C.. Inserito nel tessuto della necropoli c’è il Santuario di Cannicella di cui oggi si possono ammirare i resti. Da qui proviene la famosa statua in marmo greco, la “Venere di Cannicella” conservata nel Museo etrusco “Claudio Faina” che si trova in piazza Duomo.
Nell’ultimo tratto dell’Anello della Rupe è possibile avere una vista panoramica delle aperture delle grotte che si affacciano a varie altezze lungo la parete verticale del masso tufaceo e dei resti dell’acquedotto medievale che serviva Orvieto già nella prima metà del XIII secolo.
Si arriva infine a Porta Maggiore, il più antico accesso monumentale alla città già da epoca etrusca posto sulla via che porta al lago di Bolsena. Da qui si snoda un altro sentiero del Parco archeologico ambientale dell’Orvietano, il “Sentiero del Sasso Tagliato” che conduce al borgo di Sugano passando per gli scavi archeologici del Campo della Fiera, probabilmente sede del santuario federale degli etruschi Fanum Voltumnae, e il Sasso Tagliato, il masso che, stando alla tradizione, si aprì al passaggio della processione che recava a Orvieto il sacro corporale del miracolo del Corpus Domini avvenuto a Bolsena.
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