Allerona

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Un borgo in un “mare verde”

Allerona è un borgo di origine romana, inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. Il suo nome è legato all’antico “Castello di Lerona” edificato nel XII secolo come presidio fortificato della vicina Orvieto e distrutto nel 1495 dall’esercito di Carlo VIII.

Del castello originale oggi rimangono le antiche mura su cui si aprono, la Porta del Sole (accesso orientale) e la Porta della Luna (accesso occidentale). Il nome del castello,  Lerona, si deve, probabilmente, all’associazione con l’albero di corbezzolo, (chiamato “lerone” nel dialetto locale), una pianta molto presente e diffusa nei boschi che circondano il paese.

Sulla centrale piazza Santa Maria, dove originariamente sorgeva il castello, oggi si affacciano gli edifici più antichi del borgo: la chiesa di Santa Maria Assunta ed il Palazzo Visconteo in origine appartenuto alla potente famiglia orvietana dei Monaldeschi.

Degno di nota è il Palazzo ex Dopolavoro, costruito nel periodo fascista (1926) ed oggi in parte adibito a Mostra permanente dei Pugnaloni (carri allegorici sormontati dall’albero di pioppo ornato di nastri a vari colori, riproducono scene di vita e di lavoro dei campi. I personaggi, gli animali, gli attrezzi agricoli sono costruiti in legno ed argilla ed  in ogni raffigurazione,  è presente la scena di Sant’Isidoro che prega mentre gli angeli conducono l’aratro).

Il paesaggio che circonda Allerona è un susseguirsi di verdi colline e vallate tra cui si trovano interessanti edifici come la chiesa della Madonna dell’Acque, un tempietto ottagonale di inizio XVIII secolo, costruito su una preesistente cappella votiva posta  vicino ad una fonte d’acqua ritenuta prodigiosa e, la suggestiva Villa Cahen, un raro esempio di costruzione in stile liberty dei primi del ‘900. La villa immersa tra i boschi della Selva di Meana e per questo nota anche con il nome di Villa La Selva, fu costruita da Ugo Cahen, discendente della potente famiglia dei Cahen, ricchi di banchieri ebrei originari di Anversa.

Oggi, della villa, visitabile su richiesta, si può ancora ammirare oltre alla maestosa costruzione anche  il parco nel quale si trovano giardini all’italiana, giardini all’inglese ed un originale giardino giapponese nonché molte specie di piante, alcune delle quali, molto rare. Dalla villa, inoltre, si ha un panorama stupefacente della Selva di Meana e della valle del fiume Paglia sottostante. 

La natura incontaminata, ed i boschi secolari caratterizzano il territorio collinare e a tratti montuoso del comune di Allerona ma quasi 2 milioni di anni fa (era del Pleistocene inferiore), il paesaggio era totalmente  diverso. Infatti l’area attuale del paese, si trovava quasi “affacciata” ad un braccio di mare, non molto profondo che formava un vero e proprio golfo tra le dorsali del Monte Cetona e quella del Monte Peglia. Un mare ricco di vita abitualmente frequentato da grandi cetacei come balene e capodogli.

A testimonianza di ciò, tra il 2003 ed il 2008, nei terreni argillosi del comune di Allerona sono i ritrovamenti di parte di scheletri di cetacei: scapola, arto anteriore, vertebre e costole. Molti di essi oltre ad altri reperti di ambra grigia fossile, denti di squalo, crostacei e molluschi, sono esposti presso il Museo dei Cicli Geologici di Allerona.