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La perla del parco del Tevere

Una leggenda attribuisce la fondazione di Baschi ad opera di Galino di Biscaglia, un seguace di Carlo Magno, soprannominato “le Basque” da cui ne sarebbe derivata la casata dei Baschi che - si narra - nel 1235 edificò una prima fortificazione nell’area del paese. I discendenti della casata governarono il paese fino alla metà del XVI secolo, finché il popolo si ribellò distruggendo il castello ed acquisendo il potere fino all’annessione al Regno d’Italia.

Oggi Baschi ha nella sua parte vecchia la parte più bella e originale. Qui si trovano la chiesa San Nicolò (XVI secolo) con l’elegante campanile (opera dell’architetto orvietano Ippolito Scalza), con all’interno un Polittico di Giovanni di Paolo (1440) e un prezioso organo, e il Palazzo Comunale, sede dell’Antiquarium.

L’Antiquarium è uno spazio espositivo permanente in cui sono esposte ceramiche e terrecotte di epoca romana rinvenute nel vicino sito archeologico di Scoppieto.

Il territorio di Baschi ebbe certamente un ruolo importante come punto di smercio per la civiltà romana, a conferma di ciò ne è la presenza di resti di un antico porto fluviale (Porto di Paliano), posto alla confluenza tra i fiumi, al tempo navigabili, Paglia e Tevere. L’ importanza di Baschi come paese dominante sul Tevere sarebbe in parte legata proprio alla figura di San Nicolò protettore dei marinai.

Nel territorio fuori dal paese, (in un’area che negli anni ’90 alcune riviste americane definirono come una delle “zone più vivibili al mondo“), si trova il Lago di Corbara, creato dallo sbarramento artificiale del fiume Tevere all’interno di una più vasta area protetta, quella del Parco fluviale del Tevere istituito nel 1994.  Caratterizzato da scorci e bellezze naturali come le suggestive Gole del Forello, il parco ed il lago offrono un ambiente ideale per gli amanti della natura, della pesca e degli sport più estremi (canoa, speleologia, torrentismo), mentre percorrendo la panoramica strada che costeggia questo specchio d’acqua si incontrano borghi tipici come quello di Titignano sul versante opposto e di Civitella del Lago che ospita l’originale Museo dell’Ovo Pinto (esposizione di uova dipinte) e luoghi di meditazione ricchi di fascino, miracoli e leggende.

Tra questi l’Eremo del Santuario della Pasquarella (XI secolo) collocato tra fitti boschi e gole rocciose è un luogo di grande suggestione. Ad esso è legata  anche una  leggenda popolare secondo la quale, alcuni abitanti locali trovarono un’ immagine della Madonna nel greto di un corso d’acqua e la portarono nella chiesa parrocchiale, ma più volte, questa immagine ritornava sul luogo dove era stata trovata.

Un altro luogo di fede del territorio è il  Convento di Sant’Angelo di Pantanelli, sulla strada che da Baschi prosegue verso Todi. Il convento venne edificato su di un terreno donato dalla famiglia dei Baschi a San Francesco. L’edificio include, oltre al convento, anche una chiesa con pregiati affreschi. Non lontano dal convento spicca un leccio secolare (che si narra piantato dallo stesso San Francesco) ed una grotta di roccia arenaria calcarea con il giaciglio di pietra e, vicino, uno scoglio dal quale, secondo la credenza popolare, il Santo di Assisi predicò ai pesci.

Tra gli ospiti del convento di Sant’Angelo di Pantanelli vi furono importanti personaggi come San Bernardino da Siena e Fra Jacopone da Todi, celebre poeta dialettale umbro. Quest’ultimo compose, durante la permanenza al convento, diverse laudi tra cui la celeberrima “Stabat Mater”(XIII sec).

Del Comune di Baschi fanno parte altre piccole frazioni tra cui  Acqualoreto, Collelungo, Scoppieto, Vagli, Morruzze e Morre. Quest’ultima frazione, costruita su insediamenti romani, presenta la chiesa di S. Andrea e bellissimi sentieri all’interno di vetuste castagnete.