Castel Giorgio

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Castel Giorgio

Un borgo tra le nuvole

Castel Giorgio deve il suo nome al vescovo orvietano Giorgio della Rovere che nel 1477 fece costruire, in questo territorio, un castello come sua residenza estiva. Nei primi decenni del XVII secolo fu invece un altro rappresentante della chiesa, il cardinale Giacomo Sannesio, a volere la ristrutturazione del castello per farne un palazzo sede di villeggiatura per i porporati e i prelati che volevano salvarsi dal caldo di Orvieto.

Il clima fresco e piacevolmente ventilato è sempre stato caratteristico di Castel Giorgio e dell’Altopiano dell’Alfina ed ancora oggi apprezzato durante i mesi più caldi.

Sebbene Castel Giorgio fu importante crocevia del commercio tra Bolsena ed Orvieto, per diverso tempo ha mantenuto una dimensione piuttosto modesta, ridotta a poche case sparse circondate dalla campagna. E’ solo in epoca più recente che il paese conobbe un più significativo sviluppo urbanistico.  E’ infatti il 1876 l’anno in cui viene edificato il Palazzo Municipale e contemporaneamente si delinea l’aspetto del paese attuale.

Da questo periodo in poi e soprattutto negli anni delle guerre mondiali, si segnala nel territorio, invece la presenza di una scuola di aviazione e di un importante aeroporto militare.

Ancora oggi, l’altopiano dell’ Alfina, a poca distanza dal centro di Castel Giorgio, ospita un piccolo campo di volo ormai destinato a velivoli leggeri e all’avioturismo. Curiosità degna di nota, la presenza nel paese, del Museo del Football Americano.

La campagna e i boschi che circondano il paese vedono ancora la presenza diffusa dell’agricoltura, degli allevamenti, e residenze storiche come il Castello di Montalfina, il Castello di Pecorone, il Palazzo di Montiolo, e le ville di Fagiolo e di Casa Pisana

Nei dintorni del paese, si segnalano importanti ritrovamenti di piccole necropoli (Lauscello) e tombe del III sec. a. C. i cui reperti sono esposti nei musei di Orvieto e perfino una grotta preistorica nei pressi del torrente Romealla.

Nel sottosuolo di un’ampia parte del territorio comunale è riscontrabile un notevole dinamismo endogeno che si palesa con soffioni in superficie utilizzati momentaneamente dall’Enel.

Il paese conserva ancora molto delle feste agresti di un tempo, la più suggestiva delle quali è “l’arrancata del maggio” che si svolge appunto il 12 maggio, durante la festa  del patrono San Pancrazio.