Comuni
Città viva, esperienza autentica
Orvieto è la città più importante del territorio umbro sud-occidentale e riferimento di quello che viene definito “comprensorio orvietano”. Tutti i Comuni che fanno parte di questo territorio hanno avuto un forte legame storico con Orvieto e, ad essa, devono in gran parte la loro nascita ed il susseguente sviluppo urbanistico.
Le tracce dei primi insediamenti umani nel territorio sono collocabili in aree quali quella del Monte Peglia, Parrano e lungo Tevere, ma è con l’insediamento e l’espansione della civiltà Etrusca (X secolo a.C.) che si registra un’organizzazione urbana e sociale più importante e strutturata.
Di questa civiltà Orvieto (Velzna) ne divenne il centro principale e, non solo dell’immediato comprensorio, ma, come dimostrano recenti scavi e l’individuazione di un grande santuario federale (Fanum Voltumnae) ai piedi della rupe orvietana, anche dell’intera “Lega Etrusca”.
Gli Etruschi modellarono la città di Orvieto lasciando un grande patrimonio di organizzazione, conoscenze ed architettura che, ancora oggi, si può apprezzare nei siti archeologici (necropoli, tempio del Belvedere), nei sotterranei della città e nei musei cittadini. Lo sviluppo e la prosperità di Orvieto etrusca durarono fino al 264 a.C. anno in cui, il sempre più potente esercito di Roma, dopo aver conquistato numerosi territori di Umbri ed Etruschi, riuscì ad espugnare anche Orvieto. La città umbra fu distrutta ed i suoi abitanti deportati presso il Lago di Bolsena dove nacque Volsinii Novi.
Con la dominazione romana e la realizzazione di due nuove grandi vie consolari come la Via Cassia e la Via Traiana Nova si creò, nel territorio, un’intensa attività di carattere commerciale che se da una parte causò l’isolamento dell’area di Orvieto, dall’altra facilitò la crescita di altri nuclei abitativi che si trovavano sulle rotte commerciali. E’ solo con la fine dell’Impero romano (V sec. d.C.) che Orvieto torna ad essere popolata tuttavia la città dovrà attendere la fine del tumultuoso periodo delle invasioni barbariche per tornare ad essere, in epoca medievale, un libero Comune vivo e potente.
E’ in quest’epoca che la città, seppur segnata da continue lotte tra le potenti famiglie locali dei Filippeschi (ghibellini) e dei Monaldeschi (guelfi), si sviluppa e si arricchisce di palazzi, chiese e monumenti che oggi ne caratterizzano il centro storico. Dalla Fortezza Albornoz al Palazzo del Popolo, dalla Torre del Moro allo splendido Duomo.
Lo sviluppo sociale ed economico della città fu reso possibile anche grazie alla costante presenza sulla rupe di numerosi papi e delle loro corti; il potere della chiesa facilitò anche il prevalere dei filo papali Monaldeschi sui Filippeschi. La fine della lunga disputa tra le due famiglie locali permise ai Monaldeschi di governare Orvieto per diversi anni.
La successiva suddivisione della potente famiglia in diversi rami (Monaldeschi della Vipera, della Cervara, del Cane e dell’Aquila) fece sì che vari discendenti decisero di rafforzare i confini in difesa del territorio orvietano edificando castelli, rocche e avamposti militari intorno ai quali poi si svilupparono quei centri abitati che oggi rappresentano i Comuni del comprensorio orvietano.
Orvieto è una città con oltre tremila anni di storia che non finisce mai di essere scoperta, questo anche perché il suo sottosuolo cela un’altra città contrapposta a quella “visibile” è la sua metà sotterranea, un insieme di grotte, pozzi, cunicoli che si aprono all’interno delle pareti tufacee. Se alcuni luoghi sotterranei sono utilizzati ancora come cantine private, altri offrono un’attrattiva imperdibile al visitatore, dalla profondità del Pozzo di San Patrizio passando alla complessa e articolazione del Pozzo della Cava, alla suggestione del Labirinto di Adriano ed i sotterranei di Sant’Andrea fino alle originali grotte di Orvieto Underground.