Dal Parco fluviale del Tevere al Monte Peglia

Itinerari

Dal Parco fluviale del Tevere al Monte Peglia

Corbara, Prodo, Peglia

Percorso ad anello di oltre 50 km che parte e arriva al grande parcheggio delle FFSS a Orvieto Scalo, costeggiando prima il Paglia, poi il Tevere ed il lago di Corbara, quindi si arrampica sulle alture di Prodo, per poi proseguire sempre in salita fino al Monte Peglia; poi giù per oltre 15 km sino all’arrivo.

Si parte dal grande piazzale delle FFSS (Piazzale della Pace) ad Orvieto Scalo (quota m 116) e si sottopassano la Direttissima e la A1, per poi costeggiare un piccolo invaso sino a immettersi sulla passerella pedo-ciclabile che consente di attraversare il fiume Paglia.
Si prosegue in direzione SE a fianco delle piste del ruzzolone, si sottopassa il Ponte dell’Adunata sul Paglia e si aggira la zona artigianale di Ciconia sino ad immettersi sulla strada comunale di Camorena che, dopo 12,5 km, ci consentirà di raggiungere Corbara, frazione nota per l’omonimo lago artificiale realizzato negli anni ’60 con una diga sul Tevere.
Si tratta di una strada caratterizzata da scarso traffico veicolare, pianeggiante per lunghi tratti e lungo la quale si intercettano sulla sinistra il bivio per il Cimitero degli Inglesi (km 2,8) e, sulla destra (km 10,3), quello per l’area archeologica di Pagliano, ove sorgeva un importante porto etrusco-romano alla confluenza tra Paglia e Tevere, attualmente non più accessibile dopo i disastrosi eventi alluvionali del 2012.
Si attraversa in leggera salita il centro abitato della piccola frazione, poi si gira a destra e, dopo uno sguardo all’imponente diga, si prosegue lungo lago in un contesto di elevato valore paesaggistico caratterizzato da estesi versanti boscati su entrambi i lati dello specchio d’acqua.
La strada è prevalentemente pianeggiante sino al km 16, per poi proseguire in costante salita in direzione del caratteristico borgo di Osa, con pendenze superiori talora al 15% fino al km 20 ove, in corrispondenza di un bosco di pino d’Aleppo, si abbandona momentaneamente la strada comunale per visitare un punto di eccezionale panoramicità in loc. Castel di Ripe (ruderi); si ritorna sulla strada principale aggirando la pineta (quota m 500) e, in leggero declivio, dopo aver attraversato pascoli ed oliveti, giungiamo sulla strada statale 74 in loc. Prato (km 23). Si scende rapidamente verso Prodo, percorrendo tortuosi tornanti, frazione del Comune di Orvieto dominata da un suggestivo castello (proprietà privata, non visitabile) e meta degli escursionisti amanti del torrentismo, per la presenza di suggestive forre note a livello nazionale.
Da Prodo si ritorna indietro sulla statale e si imbocca una strada bianca che sale decisamente verso il Monte Peglia, ove il paesaggio diviene aspro e selvaggio; una sbarra per impedire il traffico dei veicoli motore (km 30,8, quota m 616) segna l’ingresso nelle foreste demaniali della Regione Umbria. Si attraversa l’area attrezzata di Sette Frati, con numerose infrastrutture per la ricreazione in foresta, giungendo sulla strada statale 317 (km 33 circa, quota m 735). Si prosegue in direzione di San Venanzo per circa 1,5 km e, in prossimità delle antenne radiotelevisive, si abbandona la statale per raggiungere la zona dei ripetitori alla quota più elevata del percorso nei pressi della monumentale croce (m 813 dopo km 35 circa). Siamo al giro di boa, da dove iniziare la lunga discesa verso Orvieto. Per ritornare sulla statale è consigliabile ripercorrere lo stesso tratto a partire dalla zona dei ripetitori, mentre per i più intraprendenti è possibile attraversare per circa 400 m una zona con rocciosità affiorante sino al camper service situato sul lato opposto dell’area di Settefrati. Si prosegue sulla strada statale in direzione di Orvieto, lasciando sulla destra il bivio per Morrano; da qui si prosegue ancora per circa 1,3 km, per poi lasciare definitivamente la statale ed immettersi su una carrareccia che, dopo una breve salita, scende immettendosi su strada bianca (quota m 675 – da qui è possibile affrontare un percorso alternativo, la “variante della Capretta”, che prevede il ritorno sulla statale, descritta sotto negli “Altri itinerari”); questa costeggia una zona demaniale recintata per l’addestramento dei cani da caccia in loc. Quercia Torta, per poi uscire dai territori del demanio regionale, attraversare una giovane pineta di pino d’Aleppo e raggiungere la loc. Campogrande (km 40, quota m 578). Di qui si scende rapidamente lungo un crinale su pista a fondo sconnesso per un paio di km, sino ad immettersi sulla strada comunale di Pallarete. Si prosegue prevalentemente in costante discesa su ampio dosso ricco di oliveti e vigneti, abbandonando per un breve tratto la strada in corrispondenza di un tratto boscato, con un bypass su pista forestale che consente anche interessanti squarci panoramici sulla valle del Chiani. Ci si immette di nuovo sulla strada comunale che, nell’ultimo tratto in uscita da un versante boscato, immette sull’abitato di Ciconia. Si lascia sulla sinistra una recente lottizzazione (km 48 circa, quota m 193, da cui si diparte una eventuale “Variante di Via delle Robinie) e si attraversa un oliveto (proprietà privata) mantenendosi ai margini dell’abitato su strada bianca, sino poi ad immettersi sulla strada statale 71 in corrispondenza di Villa Ciconia. Da qui è semplice il ritorno al punto di partenza presso il parcheggio FFSS dopo circa 52 km di percorso, deviando a destra per Via dei Meli dopo aver oltrepassato il torrente Carcaione, raggiungendo la zona delle piste del ruzzolone e riattraversando il Paglia sulla passerella pedonale-ciclabile. La eventuale Variante di Via delle Robinie, inferiore al km, evita il transito all’interno dell’oliveto privato attraversando subito il centro abitato.

Parco fluviale del Tevere
Il percorso corre per lunghi tratti a contatto del Parco fluviale del Tevere che, da Monte Castello di Vibio, giunge sino ad Alviano dopo aver attraversato i territori dei Comuni di Todi, Orvieto, Baschi, Montecchio e Guardea. Si tratta di un’area protetta istituita negli anni ’90 dalla Regione Umbria che include al suo interno anche i bacini artificiali di Corbara e di Alviano, quest’ultimo destinato ad ospitare una interessante oasi naturalistica. L’area è inoltre interessata da ben quattro siti della Rete Natura 2000 a dimostrazione dell’elevato interesse naturalistico che la riguarda, dal punto di vista sia faunistico che vegetazionale.

Variante della Capretta (km 14,5)
Dal bivio di quota m 675 si procede in direzione E sino ad incontrare, dopo circa 300 m, la SS 317,che va percorsa per circa 1,3 km sino ad uno slargo; da qui si imbocca in discesa una vecchia strada abbandonata ed oramai divenuta pista con fondo sconnesso che prosegue in discesa per oltre 1 km, sino ad immettersi su una strada comunale bianca per un ulteriore km. Si lascia a questo punto la strada principale per immettersi, sulla sinistra, su una pista/sentiero che attraversa per oltre 3 km un’area boscata, con tratti talora molto impegnativi e resi ancor più complicati per i segni lasciati dalle utilizzazioni forestali in corso. Si esce dopo km 7,3 sulla SS 79 bis nei pressi della loc. Capretta; si procede a sinistra in salita per un breve tratto, per poi immettersi sulla strada comunale di Osarella. Anche questa viene abbandonata presto girando a destra su strada bianca che conduce ad attività agrituristiche, attraversa zone coltivate e oliveti, poi di nuovo boschi su piste anche ripide sino ad arrivare nei pressi della zona artigianale di Ciconia sotto l’Ospedale di Orvieto e di qui sino alla passerella sul Paglia innestandosi con il percorso principale. Al km 11,9 è possibile proseguire su percorso più agevole deviando a destra su una piccola ulteriore variante che prevede l’attraversamento di Ciconia ed il collegamento con il percorso principale in corrispondenza della SS 71.
Il parcheggio di Piazza della Pace è punto di partenza per numerosi altri itinerari