Le Velette

Itinerari

Le Velette

passeggiata panoramica su Orvieto con soste enogastronomiche

In pochi minuti e senza grande sforzo si sale per stradelle alla vigna della tenuta  de Le Velette, un'antica cantina con vista  sul duomo. Seguendo vecchie strade si può chiudere l'anello per il borgo castellano di Porano e I Cappuccini.

Dalla stazione ferroviaria di Orvieto (123m) seguendo il segno CAI 815 si raggiunge la scuola primaria di Orvieto Scalo e di lì la località Acquafredda (hotel) (181m). Da qui inizia la salita per la via dell’acquedotto fino a Le Velette (330m). Attraversata la strada provinciale si raggiunge la Cantina di Poggio Cavallo (316m) per poi salire tra i vigneti al borgo di Canale Vecchio (325m), da dove per la strada vecchia si tocca la Cantina dell”azienda agricola Fausto Andrea, e di qui su asfalto a S. Cristina e a Porano (450m). Visitato il centro storico (degustazione prodotti locali, bar, ristorante, B&B), si prende a destra il segnavia CAI 821. Superato Castel Rubello (394m) si arriva sulla strada provinciale al bivio a sin.(399m) per le Tombe Hescanas (digressione vivamente consigliata). Inizia a destra la discesa verso Tombre Golini (385m) e I Cappuccini (320m), antico convento riattato da Padre Chiti, in posizione panoramica sulla rupe di Orvieto. Seguendo il rettifilo dell’antico acquedotto dell’Arcone si supera la strada asfaltata (195m) e si risale in città per la Surripa (225m), tra orti e giardini (agriturismo).

IL GENERALE FRANCESCANO
Padre Gianfranco Maria Chiti, Generale dei Granatieri e Frate francescano
Ufficiale nel Regio esercito, medaglia al valor militare a 21 anni per la campagna di Russia, dopo aver aderito alla Rsi salvò partigiani ed ebrei, come ad esempio i torinesi Giulio Segre e suo padre. Dopo la guerra divenne generale di brigata dei Granatieri di Sardegna e rivestì incarichi nelle scuole militari e in Alti comandi fra cui lo Stato maggiore dell’esercito. Congedatosi nel 1978, si fece cappuccino. Fu grazie a lui che venne restaurato il convento di Orvieto, creando un’oasi di pace e spiritualità.

IL BIANCO D’AUTORE
Nato dall’unione di uve grechetto, drupeggio, procanico e trebbiano, è il risultato di una vinificazione eseguita in acciaio in modo da preservare i profumi e la sapidità tipica dell’area, i punti di forza di questo vino bianco bianco molto apprezzato nel mondo.
Il paesaggio vitato è assieme all’oliveto e al bosco, il simbolo dell’Orvietano. Sono numerose le cantine in zona, tra grandi e blasonate alle piccole e innovative a quelle familiari che portano avanti la tradizione: ovunque la visita in cantina è “un’esperienza” ovvero un diverso modo di conoscere e apprezzare un territorio, attraverso i suoi prodotti e le persone che lo esprimono. Prosit!

La Doc Orvieto e sottozona Orvieto Classico
L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Orvieto si estende lungo la fascia collinare a sud ovest dell’Umbria fino all’alto Lazio, in un territorio ventilato, luminoso e particolarmente favorevole alle funzioni vegeto-produttive delle vigne.
Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
11,50% Vol. Titolo alcolometrico

Il vino
colore: giallo paglierino più o meno intenso
profumo: delicato, gradevole
sapore: secco, con lieve retrogusto amarognolo, oppure abboccato o amabile o dolce, fine, delicato
uvaggio: Trebbiano Toscano: 40.0% – 60.0% Verdello: 15.0% – 25.0% Canaiolo Bianco: 0.0% – 45.0% Grechetto: 0.0% – 45.0%
abbinamenti: con tutti i primi di pasta umbri, secondi di carne bianca o arrosto/arista di maiale, con il pesce Coregone di Bolsena, all’aperitivo tradizionalmente accompagnato con la lumachella Orvietana, con la pizza di pasqua al formaggio e il capocollo, con il formaggio pecorino cenerino.

Informazioni utili:
IAT ORVIETO tel. 0763341772 e-mail [email protected]
CAI Orvieto tel. 3501760223 . web www.caiorvieto.it
GUIDE/ACCAMPAGNATORI: tel. e fax 0763375054 – 3290706607