Passeggiata lungo il Chiani

Itinerari

Passeggiata lungo il Chiani

Fuoriporta a piedi con partenza (e arrivo) dalla stazione di Orvieto

Il sentiero segnato dal CAI in parte con la collaborazione con gli alunni di seconda elementare di Ciconia, è una mini "avventura" escursionistica facile e per tutti nei bellissimi colli attorno ad Orvieto. Ampliando il percorso con la variante per Morrano - valle del Chiani-bosco dell'Elmo, consente di entrare nel cuore delle Riserva MAB Unesco della biosfera e conoscere il pregiato ambiente naturalistico fluviale del Chiani.

Si parte dalla stazione FS di Orvieto (123m) uscendo per il retrostazione (sentiero CAI 812-810), si attraversa il parcheggio, sottopassando l’Autostrada e la ferrovia alta velocità fino alla passerella ciclopedonale sul fiume Paglia. Giunti in sponda sinistra in frazione Ciconia, si raggiunge la scuola primaria “Sette Martiri” in via delle Ortensie,1 (130m) (parcheggi auto nei pressi). Di qui seguendo il segno CAI 812-814 si entra in piano nella valle del Chiani lungo un arginello per poi proseguire su strada vicinale e bianca. Ad un tratto presso casale Chianarello (163m) il percorso abbandona il sentiero 812-814 per proseguire con segnavia CAI 815 a destra (sinistra idrografica) e in salita nel bosco. La vegetazione è mista e mesofila, e alterna leccio e roverella con arbusti, biancospino e ginestra. Giunti sul poggio dopo pochi tornanti nella macchia presso Il Pagliente/Poggente (270m), si incrocia l’asfaltata comunale. Di qui due opzioni: l’itinerario principale,(sentiero CAI 815A) più facile, rientra a Ciconia per strada(500 m a destra fino ad una villa con parco a sinistra: prendere carrareccia a sinistra). Il sentiero in diagonale scende nel fosso nel bacino del Carcaione, raggiunge in breve un casale abbandonato(179m) e di qui ritorna in discesa verso Ciconia raggiungendo l’abitato in prossimità di via delle Robinie/via dei Lecci. Una variante, decisamente più lunga e impegnativa(sentiero CAI 815B), segue per circa due km e mezzo la strada asfaltata in direzione de Il Poggente, e poi strade sterrate e sentiero fino a Morrano Vecchio(329m). Di qui da Località Boschetto si scende verso la valle del Chiani fino a Casale Palaroso(196m), ad incrociare il sentiero CAI 812-814 che a sinistra per Pian di Morrano riconduce alle scuole di Ciconia(130m).

IL CHIANI: LA NATURA SELVAGGIA A DUE PASSI DALLA CITTÀ

Se ne è accorta perfino l’UNESCO che ha certificato nel 2019 il Monte Peglia e le aree circostanti come Riserva “man and biosphere”/MAB. E proprio il corso del fiume Chiani – principale affluente di sinistra del fiume Paglia lungo 41,7 km – è la più pregiata area di biodiversità. Il Chiani combina le acque del torrente Astrone (proveniente dalle colline di Chianciano e Sarteano) con il canale Chianetta (un’opera di bonifica realizzata al tempo del Papa re) in località Ponticelli sotto Città della Pieve, il quale raccoglie parte delle acque della Val di Chiana romana. La portata è fortemente variabile, a carattere stagionale, e dipende strettamente dal regime delle piogge: al ponte di Morrano, in comune di Orvieto si misurano normalmente da 0,5–1 m³/s in estate e fino ai 50–100 m³/s nella stagione autunnale. Il Chiani ripercorre gran parte del corso del Clanis, l’antico fiume che fu ostruito nel 1055  dagli Orvietani con l’innalzamento del cosiddetto “Muro grosso”, per ragioni strategiche militari e controllare i territori di Sarteano, Chianciano, Chiusi e Monteleone.

UN SENATORE CHE SALVA LA FORESTA

La lecceta  del Bosco dell’Elmo è considerata oggi come una delle foreste più interessanti dell’Umbria. Non tutti sanno, però, che le grandi piante secolari che oggi ammiriamo e rispettiamo  sono il frutto della  lungimiranza  di qualcuno nel recente passato. Eugenio Faina,  Senatore del Regno d’Italia, proprietario terriero e gestore della tenuta agro-forestale di San Venanzo, nel XIX secolo attuò una gestione boschiva  estremamente moderna. Mirava infatti a far coesistere quelli che oggi sono universalmente riconosciuti come i “tre pilastri” della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica, attribuendo alla scienza un ruolo centrale per permettere di governare al meglio le attività di campo.

“È dovere morale, è necessità sociale, che i proprietari della terra usino della loro proprietà in modo da armonizzare l’interesse privato col pubblico bene”: con queste parole Eugenio Faina descrive chiaramente il suo pensiero politico, sensibile anche al miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. “Per esercitare l’agricoltura, come un’altra industria qualsiasi, bisogna sapere; anzi, il bisogno di sapere è nella professione nostra maggiore che nelle altre”: ecco un’altra frase che descrive come, per Faina, lo sviluppo delle

scienze agrarie fosse fondamentale. Non a caso si spese e ottenne che fosse stabilito a Perugia un Istituto Agrario, che divenne poi la Facoltà di Agraria dell’Università. La sua visione che univa economia, ambiente e necessità sociali, ha in concreto anticipato la certificazione MAB Unesco di oggi.

NATURA PROTETTA

L’Area Protetta Bosco dell’Elmo – Melonta fa parte del cosiddetto STINA, ovvero Sistema Territoriale di Interesse Naturalistico e Ambientale. Quest’area molto vasta, di oltre 44.200 ettari, racchiude tre aree protette per complessivi 4.649 ettari. Vi sono poi estesi territori che permettono l’interconnessione tra le diverse zone protette. L’altitudine del Sistema varia dai 140 metri del fondovalle del Tevere presso Corbara, agli 837 del Monte Peglia: un territorio multiforme che conserva numerosi e differenti ambienti e cenosi boschive differenziate. La Riserva Naturale protetta del Bosco dell’Elmo – Melonta  si estende per 1.268 ettari.

Informazioni utili:
IAT ORVIETO tel. 0763341772 e-mail [email protected]
CAI Orvieto tel. 3501760223 . web www.caiorvieto.it
GUIDE/ACCAMPAGNATORI: tel. e fax 0763375054 – 3290706607

Adatto a:
• Bici
• Famiglie (sì Anello Poggente)(no Anello Valle del Chiani)

• Mappa con percorso segnato con segni CAI bandierine a vernice bianco/rosso
• Traccia GPX