MUSEC – Museo Etnografico del Cotto di Castel Viscardo

Storia e cultura

Castel Viscardo / Museo

MUSEC – Museo Etnografico del Cotto di Castel Viscardo

La tradizione del laterizio

MUSEC – Museo Etnografico del Cotto di Castel Viscardo

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La struttura fa parte dell’Ecomuseo dell’Orvietano, può ospitare scolaresche e adulti curiosi di entrare nel mondo del laterizio del quale a Castel Viscardo si hanno notizie fin dal 1541, anno in cui è documentata la presenza di una prima fornace.

La struttura fa parte dell’Ecomuseo dell’Orvietano, può ospitare scolaresche e adulti curiosi di entrare nel mondo del laterizio del quale a Castel Viscardo, si hanno notizie fin dal 1541 (anno in cui è documentata la presenza di una prima fornace).

Il Museo si compone di tre piccole sale e di un laboratorio didattico:

1° Sala: Sala conferenze nella quale viene proiettato un video esplicativo della storia delle fornaci di Castel Viscardo, sia di mattoni che delle oramai scomparse fornaci di pignatte, orci, stoviglie e immagini votive. Sono allestite una serie di immagini, messe a disposizione dalle locali aziende, rappresentanti la loro commissione più significativa e ai lati due imponenti orci da olio dell’inizio del XX secolo, opera del mastro Gioacchino Borri. Infine, l’angolo dell’archivio, un libro aperto con slide sfogliabili nel quale ripercorrere la storia dell’artigianato attraverso i vari documenti sin qui ritrovati, una sezione per i laterizi e una per i vasi, orci e stoviglie.

2° Sala: La fornace: ricostruzione di una piccola capanna, così come era sino a pochi anni or sono; troviamo il tavolo da lavoro e altri attrezzi; nei pressi si trova anche la riproduzione di un piccolo forno a pozzo per la cottura con tanto di esemplificazione sull’arte della “infornatura”, ossia la disposizione dei mattoni all’interno del forno. Alle pareti, pannelli esplicativi sulle fasi della lavorazione.

3° Sala: al piano superiore: Storia di Castel Viscardo: Un video in 3D ripercorre la storia del Castello di Viscardo, dalla fine del XIII secolo al 1928, dalla prima torre di avvistamento, alla costruzione del borgo all’interno delle mura, sino alla infelice distruzione delle case dell’antico paese operata nel 1928. Ai lati pannelli rappresentanti un affresco di Castel Viscardo del XVII secolo e vista del Castello con e senza le case del rione detto “Suddentro”, dall’altra parte, riproduzione del Catasto Gregoriano e indicazione delle fornaci di mattoni e terrecotte nel 1876.

Laboratorio: posto al piano sottostante, annovera una importante produzione di materiale da parte di artisti locali che decora il paese in alcuni luoghi caratteristici; è dotato di forno per la cottura e lo smalto. Al suo interno si organizzano, grazie al contributo regionale, corsi di manipolazione dell’argilla.