Il Pozzo di San Patrizio

Storia e cultura

Orvieto / Siti archeologici

Il Pozzo di San Patrizio

Un incredibile capolavoro di ingegneria

Il Pozzo di San Patrizio

POZZO DI SAN PATRIZIO
Viale Sangallo
Tel e Fax 0763.343768
e-mail: [email protected]

Una delle opere ingegneristiche più complesse e affascinanti di ogni tempo, l’esempio di una sfida vinta dall’uomo sulla Natura.

Il Pozzo di San Patrizio, capolavoro dell’ingegneria del Rinascimento, fu fatto scavare da Papa Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto dopo “il Sacco di Roma” ad opera dalle truppe imperiali e dai Lanzichenecchi, per rifornire di acqua la città in caso di assedio. L’incarico fu affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane nel 1527.

Per la costruzione del Pozzo di San Patrizio Papa Clemente VI incaricò Benvenuto Cellini di coniare una medaglia con la scritta “Ut bibita popolus” (“affinchè il popolo beva”), dove è rappresentato Mosè che colpisce con la verga una roccia da cui sgorga l’acqua davanti al popolo ebreo in fuga, mentre uno di essi ne attinge con una conchiglia. Gli esemplari della moneta sono conservati ai Musei Vaticani di Roma e al British Museum. L’opera fu completata nel 1537 sotto il papato di Paolo III Farnese.

Il pozzo inizialmente chiamato “della Rocca” in quanto prossimo alla Rocca Albornoz, fu poi ribattezzato Pozzo di San Patrizio poiché per la sua profondità fu accostato alla grotta di un lago irlandese in cui il santo si  recava per pregare. La leggenda narrava che questa cavità fosse cosi profonda da essere la porta di accesso del Purgatorio.

Il Pozzo ha una importante profondità (54 metri) ed è composto da una struttura a doppia scala a spirale di 248 gradini, 13 metri di diametro ed è illuminato da 72 finestroni. Questa geniale struttura creata dal Sangallo consentiva agli animali da soma di scendere e risalire per prendere l’acqua senza mai incontrarsi.

Scendendo giù per il Pozzo, in prossimità del fondo, si può notare una curiosa porticina. Da qui, attraversando uno stretto cunicolo scavato nel tufo, si arriva nei pressi della fontana di San Zero, sotto la rupe. La fontana è collegata all’emissario che garantisce il livello costante dell’acqua in fondo al pozzo proveniente da una sorgente naturale. Si narra che oltre alla sua funzione originale, questo cunicolo ebbe anche un’importante scopo: quella di rappresentare una veloce e sicura via di fuga per il Papa in caso di pericolo.