Fabro / Edifici storici
Il palcoscenico della città
È possibile prenotare al numero 0763.306747 oppure per e-mail all’indirizzo [email protected].
Orvieto racconta una lunga storia anche dal punto di vista delle rappresentazioni teatrali che affondano le loro origini all'epoca medievale. Seguirono le Accademie che si esibivano nel Palazzo del Capitano del Popolo fino a quando, nel 1838, un gruppo di azionisti orvietani si unì al fine di edificare a proprie spese il nuovo teatro della città: il teatro Mancinelli.
Il Teatro di Orvieto fu inaugurato il 19 maggio 1866 con l’opera “La Favorita” di Donizetti. Come succedeva generalmente per i teatri dell’epoca fu dedicato inizialmente alle muse Talia, Melpomene ed Euterpe ma nel 1922 la città tributò onoranze ufficiali ai fratelli musicisti Luigi e Marino Mancinelli, entrambi direttori di orchestra e compositori, proprio nel teatro che in loro nome fu chiamato Teatro Mancinelli.
La hall
Affidata al celebre architetto romano Virginio Vespignani, la struttura architettonica in pieno stile neoclassico fu completata nel 1863 e il 1 maggio 1866 la città vide finalmente uscire il manifesto della sua prima stagione teatrale.
Qui nella hall le tre Muse ispiratrici e protettrici delle arti alle quali inizialmente il teatro fu dedicato – Talia, Melpomene ed Euterpe – ci invitano ad entrare per assistere ad uno spettacolo senza tempo. La prima opera messa in scena fu l’opera “La Favorita” di Gaetano Donizzetti. Era il 19 maggio 1866.
Platea
Entrando in platea e alzando gli occhi al soffitto ci troviamo di fronte a un sorprendente gioco di colori, forme e figure in armonia con l’elegante “Danza delle Ore” al centro del plafond.
Le decorazioni furono eseguite dal perugino Annibale Angelini e dal giovanissimo artista romano Cesare Fracassini.
Opera del Fracassini è anche la decorazione pittorica del Sipario Storico, eseguita in soli 40 giorni e raffigurante la cacciata dei Goti da Orvieto ad opera del Generale Belisario avvenuta nel 535 d.C.
Le scale antiche
Due scalinate diametralmente opposte conducono ai quattro ordini di palchi. Lungo il percorso è possibile ammirare su un lato i busti del Vespignani e del Fracassini, sull’altro i busti dei fratelli Luigi e Marino Mancinelli, entrambi direttori e compositori orvietani famosi in tutto il Mondo, ai quali nel 1922 fu dedicato il teatro di Orvieto.
Il foyer
L’edificio raggiunge il culmine della sua eleganza nelle tre sale interamente affrescate al terzo piano o piano nobile: il Foyer al centro, la sala blu e la sala gialla ai lati, così chiamate per il colore delle pareti.
Un tempo sala di ristoro e svago delle famiglie aristocratiche ospita oggi convegni, concerti, spettacoli particolari e matrimoni.
Il loggione
Alla fine del secolo scorso il teatro era in pessime condizioni, le pitture erano fortemente danneggiate e il grave stato delle casse armoniche ne comprometteva l’acustica.
I lavori di restauro ebbero inizio nel 1991 e terminarono dopo due anni.
Nel dicembre 1993 il Teatro Mancinelli è stato restituito alla città nel suo splendore e da allora ospita programmazioni di alta qualità: stagioni di prosa, teatro comico, musical, opera, operetta, concerti, cabaret, danza, spettacoli per bambini, teatro di innovazione, eventi e naturalmente Umbria Jazz Winter.
Una vista sulla città a 360 gradi
"Il giglio d'oro delle cattedrali"
Il simbolo del potere del popolo nel Medioevo